giovedì 1 ottobre 2015

P.G.R. "Per grazia ricevuta" (2002) e i primi passi di internet nel mondo musicale

Un tempo, specie negli anni 70, era facile imbattersi in copertine che offrissero sulla propria facciata stampe o particolari a rilievo che alterassero la superficie della carta; in seguito con la diffusione del compact disc come supporto principale del mercato discografico, questa pratica è andata sempre più esaurendosi salvo rari casi che, per ovvie ragioni, si sono ritagliate uno spazio speciale nella memoria degli appassionati. Questi casi si riferiscono soprattutto ad edizioni limitate, cofanetti, digipack e custodie cartonate, ecco perchè l'album del quale parliamo oggi, con la sua classica confezione in plastica, merita una menzione speciale.

Parliamo del disco di "esordio" dei P.G.R. (ex C.S.I.) la cui grafica, firmata da Michel Collet, ha la grande particolarità di non disporre di un booklet cartaceo ma multimediale sfruttando un momento storico nel quale i personal computer e internet andavano diffondendosi sempre più rapidamente negli uffici e nelle case private. Era curioso notare, sugli scaffali di un negozio di dischi, questa custodia nuda in plastica, con la sola presenza del retro-confezione cartaceo (che riportava internamente i credits dell'album ed esternamente i titoli dei brani) con una minimale grafica di copertina stampata direttamente sull'anta in plastica della custodia, mostrando di fatto lo scheletro del packaging con il vano ad accogliere il cd. Il booklet come detto non c'era fisicamente ma venne inserito come traccia multimediale all'interno del disco, rendendone possibile la consultazione al computer e rivelando una linea grafica ben diversa da quanto la scarna copertina lasci intendere: i files infatti rivelano creatività molto futuristiche con immagini create in computergrafica e non sempre ispirate ai contenuti dei testi. L’inserimento della traccia-rom in un CD divenne da lì a poco, grazie alla diffusione dei computer e del web, una pratica molto in voga nella discografia, solitamente sfruttata per proporre interviste e video-clip o note tecniche sull’album, rivoluzionando di fatto il prodotto musicale stesso e arricchendolo di nuovi contenuti. Nel caso di questo disco poi, l'elettronica e i computer giocarono un ruolo fondamentale anche per le sonorità espresse in fase di ascolto.


La grande diffusione dell’informatica e di internet in quei primi anni del 2000 ha reso il computer uno dei mezzi più sfruttati per la diffusione e la promozione di un disco o di una band! Su internet infatti ogni artista ha un proprio sito web e vista la facile accessibilità a questi servizi, anche un gruppo emergente o un semplice amatore può (aprendo un suo sito) promuoversi attraverso internet e ottenere una discreta visibilità. Prova di quanto successo abbia avuto questa pratica, sono le tantissime webzine disseminate nella rete, giornali di musica non acquistabili nelle edicole ma consultabili online che hanno la possibilità (spesso in maniera del tutto gratuita) proporre ogni giorno le novità discografiche e permettere a un utente di leggere ogni qual volta vuole un vecchio numero della propria rivista preferita. In seguito a quei primi passi, nacquero anche le web-radio, vere stazioni radiofoniche che sfruttano le linee dell’etere per trasmettere i propri programmi musicali. Anche questo servizio è di facile attivazione e a costi ridotti, cosa che sottolinea la possibilità (con internet) di poter fare/promuovere/trasmettere musica in maniera indipendente trasformando le web-radio in una sorta di radio libere del nuovo millennio.

Il rapporto di internet con la musica divenne paradossalmente molto più saldo con la nascita di programmi peer to peer (p2p) come Napster, WinMX o E-mule. Questi programmi di scambio dati tra utenti di tutto il mondo, hanno prodotto due esiti molto diversi. Se infatti da un lato lo scambio e la diffusione di musica a livello mondiale ha prodotto una maggiore promozione e conoscenza delle diverse realtà musicali altrimenti sconosciute, dall'altro lato ha aumentato la diffusione della pirateria informatica, in quanto lo scambio selvaggio di materiale musicale (e non solo) ha di fatto messo in crisi il mercato discografico abbattendo in maniera significativa i numeri legati alla vendita di supporti fisici musicali.

Dopo un decennio di diffusione del web, lotta alla pirateria e regolamentazione della rete, internet si è trasformata oggi nel primo luogo di promozione e vendita di musica grazie a negozi online, community visive come Youtube o applicazioni come Itunes che sono, oggi, indice di gradimento musicale (e non solo) che produce classifiche più monitorate (mediaticamente parlando) rispetto ai dati di vendita dei normali negozi. Nell'ultimo biennio si è anche affermata la pratica del crowdfunding che permette agli artisti di produrre un proprio album o un tour, attraverso la raccolta online di sovvenzioni dirette da parte dei propri sostenitori, denotando come le attenzioni si siano ormai rivolte in ampia parte sul web, segno di un nuovo modo/mondo di intendere la diffusione musicale in maniera più libera, più immediata, variegata e alla portata ormai di tutti.

© Andrea Buongiorno - info@buong.it

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