domenica 27 settembre 2015

IRON MAIDEN "BOOK OF SOULS" (2015)

Ogni nuovo album degli Iron Maiden genera una grande attesa per ciò che riguarda i nuovi brani, il successivo tour e, cosa da non sottovalutare, la grafica che accompagna la pubblicazione del disco. Di "Book of Souls" si conosceva già qualcosa: un singolo promosso con un video ispirato ai videogames, un videogame vero e proprio a 8 bit giocabile gratuitamente online (clicca qui) e una copertina sobria, completamente nera con il mezzobusto di Eddie the Head (la storica mascotte dei Maiden) interpretata come fosse un guerriero Maya. Solo da contorno troviamo il logo della band e il titolo dell'album in un semplice colore bianco. Non ci sono comprimari, non ci sono scenografie, c'è solo Eddie che torna unico e assoluto protagonista in copertina come non si vedeva dal lontano 1992 ("Fear of the dark"): da allora la mascotte è stata trasformata e alterata graficamente, apparendo più come un personaggio ibrido piuttosto che una diversa interpretazione dell'Eddie originale.

Ciò che attrae di "Book of Souls" è che la semplicità della cover, nasconde al suo interno una grafica variopinta, violenta, accattivante, ricca di particolari che mantengono con la copertina il legame tematico dell'antico centro-America. Sicuramente è la "Limited Edition" la miglior versione uscita nei negozi, con la sua custodia nera in cartone rigido lucido e patinato che accoglie al suo interno un libretto rilegato di 28 pagine dall'aspetto "antico" che offre sulla sua copertina rigida una trasparenza del disegno della custodia nera e si chiude con un vano porta-cd che rivela una chicca grafica legata ai due dischi che sono decorati con una ricca grafica ispirata al calendario Maya (vedi qui) con la testa di Eddie questa volta non pittorica ma sintetizzata in un disegno a tinte piatte. L'interno del libretto (del quale ogni pagina è resa con un effetto antichizzato come fosse un antico diario) è un omaggio alla celebre ricchezza Maya, menzionata non solo nelle trasparenze di simboli, rilievi e disegni ma soprattutto in splendide illustrazioni dove Eddie è assoluto protagonista e tra le quali ha modo di affiorare anche un montaggio fotografico con il consueto scatto della band alla quale fa da sfondo la piramide di Chichén Itzà (Messico).

Di "Book of Souls" (il primo studio album degli Iron Maiden concepito come doppio) oltre alla versione "book" della quale ho parlato, c'è anche una versione cd nella classica custodia in plastica e una versione in triplo vinile dove, a differenza della spettacolare versione limitata di "The Final Frontier", i dischi sono semplicemente neri con grafica dedicata solo nei rispettivi centrini. Colpisce invece l'apertura delle ante, che rivelano all'interno un grande disegno, figlio di un nuovo montaggio di tre illustrazioni presenti nel booklet (guarda qui).  Se la resa audio dovesse seguire le corde della versione vinile di "The Final Frontier", ne sconsiglio vivamente l'acquisto.

A ogni modo, la bellezza grafica di "Book of Souls" non ha lasciato indifferenti i tanti appassionati e nel mese di Settembre, la nota rivista "Metal Hammer" nella sua edizione inglese ha creato una edizione speciale (ribattezzata "Collectors Edition") offrendo al suo interno svariate pagine dedicate a "Book of Souls" e creando per l'occasione una custodia cartonata sulla quale spicca una splendida copertina olografica che si rifà ad una delle illustrazioni incluse nel booklet del disco (l'effetto è analogo a quello che gli stessi Iron Maiden attuarono ai tempi di "Virtual XI"). La rivista, non venduta in Italia, può però essere acquistata online e spedita in tutto il mondo (clicca qui).

"Book of Souls" è quindi un album esteticamente da possedere, stringere fra le mani, sfogliare, assaporare e vivere perchè pregno di spunti interessanti. Non stupisce quindi che siano in tanti i creativi ad averci lavorato (mai così tanti ad un album della Vergine di Ferro) che sotto l'art direction della Stuart Crouch Creative hanno messo il proprio talento a disposizione del progetto: Mark Wilkinson ha firmato le illustrazioni (sue, tra le altre, furono anche quelle di "Wicker Man" e "Out of the silent planet"), Anthony Dry ha disegnato le grafiche dei due dischi, Julie Wilkinson si è invece occupata dei codici Maya, lo studente Simon Martin è stato assunto per la traduzione dei titoli dei brani in geroglifico e Jorge Letona ha lavorato sui fonts. John McMurtrie è invece l'autore della già citata fotografia della band. Un team variegato e ricco, esattamente come questo sedicesimo album in studio degli Iron Maiden. Imperdibile.

© Andrea Buongiorno - info@buong.it (foto reperite dal web)