sabato 29 agosto 2015

MIMMO LOCASCIULLI E I GIALLI MONDADORI PER "INTORNO A TRENTANNI" (1982). STORIA DI UN FENOMENO EDITORIALE CHE HA ISPIRATO ANCHE LA GRAFICA MUSICALE.


Un filone editoriale che aveva ottimi riscontri di vendita negli anni 70 era quello dei romanzi polizieschi pubblicati dalla Mondadori sin dal 1929. Caratteristica di questa collana era il giallo con il quale erano colorate le copertine e l’enorme successo della collana (e la sua longevità) hanno permesso di nominare come "giallo" tutto un intero filone narrativo legato al poliziesco, al thriller, all’attività investigativa e di suspense; un nome entrato ormai nel linguaggio comune e che non trova traduzione nei paesi esteri, dove infatti c’è una forte divisione dei diversi generi che compongono il giallo: detective story, police procedural, mistery, ecc ... una divisione inesistente in Italia, in quanto la Mondadori finì per pubblicare tutti questi generi nella stessa collana creando una generalizzazione di tematiche. Negli anni 70, i "Gialli Mondadori"  vissero un momento di rivitalizzazione nel momento in cui la collana subì un ricambio generazionale (in quel decennio morirono infatti Agatha Christie e John Creasey mentre George Harmon e Ross Macdonald cessarono per motivi d’età).

La nuova vampata ideologica degli anni 70 invase anche i "Gialli" che dopo un periodo conservatore identificato con una ideologia di destra, cominciarono a raccontare di città e paesi di campagna abitati da medi borghesi. Sparirono anche i gangsters per essere sostituiti da affaristi senza scrupoli che, dietro le maschere di imprenditori dediti al lavoro, miravano a commettere le peggiori nefandezze. Si cerca inoltre di dare maggior spessore ai personaggi ma soprattutto c’è un aumento deciso della scrittura al femminile in pieno parallelismo con le nuove emancipazioni del gentil sesso (sono anni infatti nei quali le donne ottengono diverse vittorie con l’approvazioni di leggi sull’aborto e sul divorzio e anche con la difussione, finalmente anche in Italia, delle pillole anticoncezionali). Dal 1970 viene tradotto per la prima volta in Italiano il romanzo “Il mio peggior nemico” di Ruth Rendell, l'autrice che presto si affermerà come la maestra del giallo ambientato nella vita di tutti i giorni e che farà da caposcuola per diverse altre scrittrici. Le scrittrici non sono femministe (nonostante il periodo potesse far credere il contrario) ma mostrano una ben diversa sensibilità, sanno offrire una lucida testimonianza della condizione femminile, le donne infatti possono essere soggette alle stesse inclinazioni degli uomini, con altrettanta intensità e in diverse occasioni, la suspense che dà il ritmo alla storia viene creata dalla fragilità interiore di queste figure femminili che non hanno la forza di uscire da una situazione critica. Va segnalato inoltre che quasi tutte le storie pubblicate dalla Mondadori erano di produzione inglese con alcuni (rari) casi di scrittori francesi e tedeschi; solo dal 1977 si tornerà a leggere di romanzi scritti in Italia, a sottolineare il successo della collana.

Divenuti fenomeno di costume letterario e creativo, i "Gialli" erano ben riconoscibili sugli scaffali delle librerie grazie ad una grafica sobria e divenuta ormai iconica che ha finito per ispirare anche il settore dei fumetti (forse Kriminal ideato da Max Bunker fu il personaggio simbolo di quel periodo con il suo costume nero e... giallo), del cinema e della musica. Nel 1982 è curioso il caso del cantautore Mimmo Locasciulli che pubblicò "Intorno a trentanni", quello che era il suo quarto album in studio. L’artwork (che ritraeva l'artista in giacca e cravatta) porta la firma di Roberta De Tuddo, Luciano Castelli e Francesco Logoluso e risultò essere sì semplice nella struttura ma preciso nella citazione della collana Mondadori, tanto da riprenderne non solo il colore di fondo (il giallo) ma anche le componenti grafiche e stilistiche del disegno (pittorico) di copertina per un risultato creativo molto apprezzato per l'epoca. Un vero e proprio omaggio alla collana forse più amata dai lettori italiani.

© Andrea Buongiorno - info@buong.it

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