sabato 14 novembre 2015

THE SMITHS "WHAT DIFFERENCE DOES IT MAKE" (1984)

Oggi facciamo un salto negli anni 80 e peschiamo una curiosa copertina dalla discografia degli Smiths, una delle band più amate di quel decennio e capitanata da Steven Morrissey che, oltre a esserne vocalist, curava anche l'artwork degli album della band. Proprio riguardo questo, Pat Reid asserì che il frontman fu il migliore autore di copertine negli anni 80. Personalmente non so dire se Reid esagerò nella sua affermazione ma sta di fatto che le copertine degli Smiths hanno sempre colpito per la loro singolarità, inseguendo uno stile grafico preciso e coerente che le rese immediatamente riconoscibili nonostante i membri della band non ne prendessero quasi mai parte. Protagonisti delle covers, spesso bicromatiche e senza testi a parte il nome della band e il titolo del disco, erano personaggi noti del cinema, della musica o della letteratura che lo stesso Morrissey sceglieva (tra i tanti ricordiamo Elvis Presley, James Dean e il sexy attore Joe Dallesandro) ma non è mancato anche l'uso di fotografie tratte da vecchie riviste di moda. Secondo Geoff Travis (capo dell'etichetta Rough Trade) le copertine erano parte integrante del gruppo e alle stesse lavorava autonomamente Morrissey coadiuvato da Jo Slee che nel 1994 pubblicò anche un volume dedicato a quella collaborazione dal titolo "Peepholism: Into the Art of Morrissey".

La copertina che sempre mi ha incuriosito è quella del 45 giri "What difference does it make" che presentava in copertina un frame tratto dal film "Il collezionista" con Terence Stamp. Il diretto interessato, come altri personaggi quali George Best e Harvey Keitel non fu però felice della sua presenza in copertina e negò il consenso al suo utilizzo chiedendo (e ottenendo) il cambio dell'immagine per le future ristampe. Morrissey con grande ironia e inventiva, si fece quindi fotografare nella stessa posa di Stamp e con medesime espressioni e abbigliamento: l'unica differenza in questa citazione era data dal bicchiere che nel caso di Morressey conteneva del semplice latte mentre nel film nel quale Terence Stamp impersonava un maniaco che addormentava delle donne rinchiudendole nella propria cantina, il bicchiere conteneva un tampone di cloroformio. Inutile dire che i fortunati possessori di una delle copie con la copertina originale di quella primissima edizione, posseggono un disco dal grande valore la cui copertina, accoppiata alla sua versione "riveduta&corretta" regala una delle più interessanti e ironiche creatività della discografia.


© Andrea Buongiorno - info@buong.it

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